
15 Giu 2024 Alberto Sordi: 104 Anni di Genio nel Cinema Italiano
Il 15 giugno 2024 ricorre il 104° anniversario dalla nascita di Alberto Sordi, uno degli attori più amati e versatili del cinema italiano. Nato a Roma nel 1920, Sordi è stato un pilastro della commedia all’italiana, capace di incarnare con maestria e ironia le contraddizioni e le peculiarità del popolo italiano. La sua carriera, durata oltre sei decenni, ha segnato profondamente la storia del cinema e della cultura italiana.
Gli Inizi e il Talento Poliedrico
Alberto Sordi iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo come doppiatore. La sua voce, unica e riconoscibile, divenne celebre grazie al doppiaggio di Oliver Hardy nel duo comico “Stanlio e Ollio“. Questo lavoro gli permise di affinare le sue capacità mimiche e vocali, che sarebbero poi diventate tratti distintivi della sua recitazione. Grazie a questa esperienza, Sordi acquisì una padronanza unica della voce e del corpo, elementi che sarebbero stati cruciali nel delineare i personaggi memorabili che avrebbe interpretato in seguito sul grande schermo.
Il vero successo per Alberto Sordi arrivò con il cinema. Negli anni ’50, Sordi cominciò a emergere: grazie a Nando Moriconi, in “Un Americano a Roma” (1954), diretto da Steno, Sordi interpreta un giovane romano ossessionato dalla cultura americana, desideroso di emulare i suoi miti cinematografici e di trasferirsi negli Stati Uniti. La scena in cui Nando, travestito da cowboy, tenta di mangiare un piatto di spaghetti con la maschera di un americano è diventata iconica, simbolo della sua capacità di mescolare comicità e critica sociale. Con la sua goffaggine e il suo entusiasmo ingenuo, Nando incarnava perfettamente le aspirazioni e le contraddizioni di un’Italia in rapido cambiamento. Un altro ruolo fondamentale fu quello del vigile urbano Otello Celletti in “Il Vigile” (1960), diretto da Luigi Zampa. In questo film, Sordi interpreta un uomo comune che, grazie alla sua nuova uniforme da vigile, tenta di affermare la propria autorità in una società spesso ingiusta e caotica. Il successo di Sordi non si limitò solo ai ruoli comici, bensì anche nei ruoli drammatici, spesso con una venatura di malinconia, contribuì a consolidare la sua reputazione come attore poliedrico e profondamente umano. Film come “Una vita difficile” (1961), diretto da Dino Risi, mostrano il lato più serio e riflessivo di Sordi, capace di commuovere e far riflettere il pubblico oltre che farlo ridere.
La collaborazione con i Grandi Cineasti
Sordi lavorò con alcuni dei più grandi registi del cinema italiano, tra cui Federico Fellini, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Dino Risi e Luigi Comencini. La sua collaborazione con Fellini in “I Vitelloni” (1953) segnò l’inizio di un sodalizio artistico che avrebbe contribuito a definire il neorealismo e la commedia all’italiana. Con De Sica, in “Il Boom” (1963), Sordi esplorò le dinamiche del miracolo economico italiano, offrendo una performance toccante e profonda. La grandezza risiede nella sua capacità di interpretare una vasta gamma di personaggi, dai più comici ai più drammatici, sempre con una profondità e una sincerità che lo hanno reso indimenticabile. Tra i suoi ruoli più memorabili si ricordano l’italiano medio in “Il Vedovo” (1959), il dottor Tersilli in “Il Medico della Mutua” (1968), “La grande Guerra” (1959), l’indimenticabile “I Mostri” (1963), “Detenuto in Attesa di Giudizio” (1971), “Polvere di Stelle” (1973).
Sordi regista
Alberto Sordi non fu solo un attore straordinario, ma diresse anche pellicole di un certo spessore. Iniziò nel 1966 con “Fumo di Londra”, un film che rifletteva il suo amore per la cultura inglese e la sua abilità nel mescolare comicità e osservazione sociale. Questo esordio alla regia gli valse il David di Donatello per il miglior regista esordiente, dimostrando fin da subito la sua capacità di gestire la narrazione cinematografica con la stessa maestria con cui recitava. Nel corso della sua carriera, Sordi diresse oltre 20 film, molti dei quali divennero classici della commedia italiana. Uno dei suoi lavori più celebri è il già citato “Polvere di Stelle” (1973), in cui recita al fianco di Monica Vitti. Il film, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, racconta le vicende di una compagnia teatrale itinerante e rappresenta un omaggio affettuoso al mondo dello spettacolo e alla sua capacità di resistere e adattarsi in tempi difficili. Nel 1977, Sordi diresse e interpretò “Un borghese piccolo piccolo”, tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami. La storia, incentrata su un impiegato che cerca disperatamente di sistemare il figlio in un posto sicuro, si trasforma in un dramma intenso quando la tragedia colpisce la famiglia. La regia di Sordi è acuta e senza fronzoli, capace di trasmettere tutta la disperazione e l’umanità del protagonista, rendendo il film uno dei suoi lavori più acclamati dalla critica.
L’Eredità di un Mito
Alberto Sordi è stato molto più di un semplice attore; è stato un vero e proprio simbolo della cultura italiana. La sua capacità di rappresentare le debolezze e le virtù del carattere italiano, con un mix di ironia e affetto, ha lasciato un segno indelebile nel cuore del pubblico. Anche dopo la sua scomparsa nel 2003, il suo lavoro continua a essere celebrato e amato.
L’eredità di Sordi va oltre le sue performance iconiche. La sua influenza si estende alla rappresentazione cinematografica dell’Italia del dopoguerra, fornendo un ritratto vivido e sincero della società italiana in continua evoluzione. I suoi film sono diventati un punto di riferimento per la commedia all’italiana, un genere che ha saputo mescolare risate e riflessione, leggerezza e profondità. Sordi ha saputo dare voce ai sentimenti del popolo, interpretando una vasta gamma di personaggi, dai più umili e ordinari agli archetipi più emblematici del “tipico italiano”. Questa versatilità ha permesso ai suoi film di rimanere rilevanti e apprezzati anche a distanza di decenni.
Le frasi celebri dei suoi personaggi, le sue espressioni facciali e le situazioni comiche da lui interpretate sono entrate nel linguaggio comune e nell’immaginario collettivo. Anche molti dei suoi colleghi e successori nel mondo dello spettacolo riconoscono il debito artistico che hanno nei confronti di Sordi, considerandolo una fonte inesauribile di ispirazione.
A 104 anni dalla sua nascita, Alberto Sordi rimane una figura centrale nel panorama del cinema italiano. I suoi film, le sue interpretazioni e la sua ineguagliabile capacità di far sorridere e riflettere allo stesso tempo, continuano a vivere nella memoria collettiva. Tra i 160 film da lui interpretati (tra cui una ventina anche da regista) consiglio un vivido recupero dei titoli precedentemente nominati.
In occasione di questo importante anniversario, numerosi eventi e proiezioni speciali sono previsti in tutta Italia. Nel ricordo di Alberto Sordi, segnaliamo l’evento speciale in sala dal 28 giugno, “Alberto Sordi Secret”, docufilm diretto dal conduttore RAI Igor Righetti.
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