15 Ago “Il Sorpasso” di Dino Risi: Un ferragosto all’italiana
Il Ferragosto è una giornata in cui l’estate raggiunge il suo apice e il Paese intero si ferma. Non esiste film più rappresentativo di ferragosto di “Il Sorpasso” di Dino Risi, uscito nel 1962, una pellicola che incarna perfettamente un’epoca di trasformazione e contraddizioni della società italiana.
Road Movie all’italiana
“Il Sorpasso” può essere definito un road movie, un genere che nel cinema italiano non ha molti esponenti. Risi, con uno sguardo acuto e ironico, utilizza il viaggio come metafora della vita stessa, intrecciando il tragitto fisico dei protagonisti con un percorso interiore di scoperta e riflessione. La trama è semplice: Bruno Cortona (interpretato da un magistrale Vittorio Gassman), un quarantenne affascinante e sfacciato, incontra casualmente Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant), uno studente timido e riservato, in un deserto Ferragosto romano. Quello che doveva essere un breve passaggio in macchina si trasforma in un viaggio attraverso il Lazio e la Toscana, alla scoperta di paesaggi mozzafiato, ma soprattutto di se stessi.
Risi e l’Italia del Boom economico
Il film è un ritratto vivissimo dell’Italia del boom economico, in piena trasformazione, dove la modernità si scontra con le tradizioni. Attraverso il personaggio di Bruno, Risi rappresenta l’esuberanza, l’ottimismo e la superficialità di una nuova borghesia che sta emergendo. Bruno è il simbolo di un’Italia che corre veloce, che sorpassa, anche a rischio di perdere il controllo. In contrapposizione, Roberto rappresenta l’incertezza, la riflessione e la paura di un mondo che cambia troppo in fretta. La tensione tra questi due personaggi incarna perfettamente le contraddizioni di un’Italia sospesa tra passato e futuro. All’inizio, Bruno appare come un personaggio vincente: sicuro di sé, carismatico, sempre in movimento. Ma man mano che il film procede, la sua maschera inizia a mostrare crepe. La sua spensieratezza si rivela un’illusione, una fuga da una vita priva di veri legami e significato. Dall’altra parte, Roberto, inizialmente remissivo e passivo, grazie al viaggio con Bruno, comincia a uscire dal suo guscio.
Il finale e la sua ambiguità
Il finale del film è uno dei più potenti e discussi nella storia del cinema italiano. Dopo aver vissuto una serie di avventure esilaranti e momenti di profonda introspezione, il viaggio si conclude tragicamente. Questo finale drammatico è in netto contrasto con il tono leggero e spensierato del resto del film. Risi sembra volerci ricordare che la vita non è un gioco, e che dietro l’apparente leggerezza del vivere moderno si nascondono pericoli reali e conseguenze irrevocabili.
Guardare “Il Sorpasso” oggi
Guardare “Il Sorpasso” oggi, nel giorno di Ferragosto, è un’esperienza che va oltre la semplice visione di un film. È un viaggio nella storia, nella cultura e nell’anima di un’Italia che si trova a un bivio, tra il desiderio di modernità e il peso delle tradizioni. Ma è anche un viaggio nella natura umana, con tutte le sue contraddizioni, le sue paure e le sue speranze. Dino Risi, attraverso la sua regia e i suoi personaggi indimenticabili, ci regala un’opera che, come ogni grande classico, riesce a rimanere attuale e a parlare al cuore degli spettatori, indipendentemente dall’epoca in cui viene vista.
In questo Ferragosto, “Il Sorpasso” è il compagno perfetto per chi desidera riflettere, sorridere e, magari, lasciarsi trasportare dal fascino di un’Italia che, nonostante tutto, cerca di correre verso il futuro, senza accorgersi di non aver tolto la retromarcia.