I migliori film da vedere ambientati a scuola

I migliori film ambientati a scuola da vedere

Come ogni anno, l’incombere dei temuti esami di maturità bloccano il tempo a tutti. Tra chi sta per vivere quei momenti, chi li ha passati sulla propria pelle anni fa e chi dovrà prima o poi affrontare questa tappa a suo modo imprescindibile.

Un momento che accomuna praticamente tutte le generazioni e che, messe da parte le eccezioni, spingono al ricordo di quei giorni passati sui banchi di scuola. Il cinema, nel corso della sua storia, ha saputo più volte celebrare questi momenti ed il rapporto studenti-professori, molte volte attaccando il sistema ed altre volte a sostenerlo. Ecco i migliori film ambientati a scuola da vedere.

I migliori film sul rapporto studenti e professori

La scuola incarna il valore puro della formazione nella vita: conoscere sé stessi attraverso l’apprendimento, rapportarsi con i propri coetanei e soprattutto scontrarsi ed incontrarsi con la “gerarchia” degli insegnanti. La vita di ogni individuo cresce e si sviluppa dunque a scuola, intesa sia come luogo classico – scenografato da lavagna e banchi – sia come luogo indefinito, come nella fantomatica “strada” che assume valore di “scuola di vita”.

Quello di formazione è e resterà uno dei topos più importanti e ricercati dalla Settima Arte la quale, nel corso dei decenni, ha saputo raccogliere alcune delle sue più importanti storie proprio tra un banco di scuola e l’altro, dando vita anche a rapporti tra studenti ed insegnanti particolarmente sentiti. Ecco di seguito i migliori film ambientati a scuola da vedere.

Zero in condotta film

Zero in condotta, di Jean Vigo – 1933

Si parte con uno dei caposaldi più importanti di questo specifico tema, ovvero il mediometraggio scritto e diretto dal regista francese Jean Vigo. Un autore scomparso all’età di appena 29 anni, il quale ha saputo regalare al cinema due titoli di altissimo profilo come L’ Atalante del 1934 ed appunto questo Zero in condotta dell’anno precedente.

Si tratta di un’opera più volte omaggiata da grandi registi (esempio più grande e lampante a breve), dove un gruppo di collegiali si ritrova a ribellarsi alle autorità scolastiche, sognando un mondo di libertà e fuori dalle etichette e dai “voti” imposti della società.

I 400 colpi, di François Truffaut – 1959

Tra gli omaggi più importanti, all’opera di Jean Vigo, non si può non citare il primo capolavoro nella filmografia di François Truffaut. Uno, se non il più grande esponente della Nouvelle Vague francese, riprende infatti quello spirito di ribellione del film del 1933, criticando la società del tempo non soltanto attraverso le istituzioni scolastiche, ma anche attraverso quella della famiglia.

Indicato da molti maestri del cinema tra i propri film preferiti, I 400 colpi (in originale Les Quatre Cents Coups) incarna una delle visioni più limpide ed intelligenti di sempre sullo spaesamento dell’adolescenza.

L’attimo fuggente, di Peter Weir – 1989

Si rimane a scuola, ma ci si sposta dall’altra parte dell’Oceano, inserito dall’American Film Institute al 52° posto nella classifica dei film più commoventi del cinema statunitense. Trattasi ovviamente di uno dei titoli più emblematici del “cinema scolastico”, ovvero L’attimo fuggente diretto dal regista australiano Peter Weir.

Un film che avrebbe poco bisogno di presentazioni, con la sceneggiatura di Tom Schulman (arriva il premio Oscar) capace di costruire una lirica storia di formazione che sa entrare nel profondo. Se il film viene ricordato specialmente per il carico emotivo della sua visione, il merito è sicuramente da ricondurre al cast, dove spicca una delle prove più celebri ed amate di Robin Williams.

La scuola, di Daniele Luchetti – 1995

Torniamo in Europa, precisamente nella periferia romana di La scuola, 5° film scritto e diretto dal regista Daniele Luchetti. Il vincitore del Miglior Film, ai David di Donatello del suo anno, sposta invece il punto di vista dallo studente al corpo insegnanti, nel temuto periodo degli scrutini.

Proprio da tale occasione diventa lampante come il destino degli alunni venga rimesso alle mani dei loro professori, che tra animi più accoglienti e quelli più intransigenti scelgono i voti da assegnare. Anche qui rimane da registrare l’apporto del cast, su tutti l’ottima prova di un sempre decisivo Silvio Orlando.

Harry Potter – 2001/2011

Come accennato in precedenza, la “scuola” può fare riferimento sia al luogo classico sia ad uno indefinito, avendo sempre in comune un generico “teatro di apprendimento”. Tuttavia, nello specifico, la scuola più famosa nel cinema non può che essere la magica Hogwarts, per la quale diverse generazioni hanno ormai sognato l’arrivo della fantomatica lettera.

In questo caso ovviamente si “bara”, presentando infatti non un singolo film bensì una vera e propria saga, quella di Harry Potter. La crescita del maghetto più famoso del cinema, tuttavia, non può che essere perfetta per questa speciale classifica, tanto nel rapporto con gli altri studenti quanto soprattutto con gli insegnanti, dove la scuola (Hogwarts) rimane sempre protagonista.

Elephant film Gus Van Sant

Elephant, di Gus Van Sant – 2003

Dalla grande magia alla realtà più cruda e drammatica, quella della scuola che si trasforma in teatro di orrori indicibili. Vincitore della Palma d’oro e del premio per la Miglior Regia al 56º Festival di Cannes, ci pensa Gus Van Sant a parlare del velenoso “elefante nella stanza” di troppi tragici avvenimenti perpetuati negli istituti scolastici.

Il riferimento principale è quello del massacro della Columbine High School nel 1999, ma gli esempi tendono purtroppo ad essere troppo numerosi anche oggi. Elephant è una visione tanto feroce e demoralizzante, quanto necessaria per affrontare e superare un problema che non può e non dovrebbe esistere.

School of Rock, di Richard Linklater – 2003

Si abbandonano i toni cupi e dissacranti del film di Gus Van Sant per cedere il passo a musica e risate. A tornare, in un certo senso, è lo spirito di ribellione dei 2 caposaldi francesi sopracitati (non a caso il regista Richard Linklater realizza il film del 2025 Nouvelle Vague) e se c’è qualcosa che può rappresentare al meglio la ribellione, quella non può che essere il fragoroso Rock.

Il film che vede protagonista un bollente Jack Black è diventato un istant-cult, con School of Rock che porta su schermo il puro aspetto della formazione nell’inseguire i propri i sogni e le proprie passioni.

Notte prima degli esami, di Fausto Brizzi – 2006

Tornando in Italia (proprio a Roma) si rimane ancora collegati all’aspetto musicale, con Notte prima degli esami di Antonello Venditti presente nel cuore degli italiani da oltre 40 anni, divenendo imprescindibile dopo il film del 2006 di Fausto Brizzi.

Vero è che potrebbe risultare “azzardato” inserire il primo film del regista romano in una classifica di questo tipo, tra vincitori di Oscar/Palma d’Oro e caposaldi della storia del cinema. È altrettanto vero, tuttavia, che il film è diventato un must per intere generazioni, diventando anche un rito da celebrare ogni anno con l’avvicinarsi degli esami di maturità (anche se non si devono affrontare).

Whiplash, di Damien Chazelle – 2014

Come avvenuto per la saga di Harry Potter, anche in questo caso si tende ad imbrogliare la classifica. Whiplash di Damien Chazelle non è infatti ambientato tra i banchi di scuola, bensì tra gli strumenti musicali del conservatorio Shaffer di Manhattan. Lo schema, tuttavia, resta invariato nel rapporto tra uno studente Andrew Neiman e non soltanto la materia da imparare, ma anche e soprattutto con il suo insegnante.

J. K. Simmons offre, con ogni probabilità, la migliore performance della sua prestigiosa carriera nell’interpretare il “sergente” Terence Fletcher, scontrandosi con un altrettanto incisivo Miles Teller. Un rapporto allievo-insegnante sicuramente fuori dagli schemi.

The Holdovers – Lezioni di vita, di Alexander Payne – 2023

7 anni dopo arriva un altro rapporto allievo-insegnante a strettissimo contatto, sebbene in toni decisamente diversi se non opposti. Si tratta di quello tra il professor Hunham di Paul Giamatti e l’Angus Tully di Dominic Sessa, protagonisti del bellissimo The Holdovers – Lezioni di vita. Basterebbe il titolo del film per definire al meglio questa storia di formazione sotto la neve di Natale, con Alexander Payne che illumina la sceneggiatura di David Hemingson con una visione intelligente, divertente ed umanamente emotiva.

The holdovers film ALexander Payne
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Vittorio Pigini
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Laureato in Giurisprudenza, diplomato in Amministrazione Finanza e Marketing, ma decisamente un Hobbit mancato. Orgogliosamente nerd e da sempre appassionato al mondo cinematografico, con il catartico piacere per la scrittura. Studioso della Settima Arte da autodidatta, con dedizione e soprattutto passione che mi hanno portato a scrivere di cinema e ad avvicinarmi alla regia.