
28 Lug 2025 Una pallottola spuntata: dove eravamo rimasti? Tutti i film della saga
Il 30 luglio 2025 arriva finalmente nelle sale italiane il quarto film della saga comica, intitolato Una Pallottola Spuntata, distribuito da Eagle Pictures e con protagonista Liam Neeson nel ruolo del tenente Frank Drebin Jr.. Un’attesa trentennale riporta finalmente l’umorismo slapstick che ha fatto la fortuna dei tre capitoli con Leslie Nielsen. Prima del nuovo capitolo abbiamo pensato di fare il punto della situazione: ecco quindi cosa è successo nei film di Una pallottola spuntata.

Una pallottola spuntata (1988)
Il debutto sul grande schermo di Frank Drebin, interpretato da Leslie Nielsen, che vive sovente in situazioni assurde mentre lavora come agente di polizia. Basato sulla sitcom Police Squad! creata da Zucker, Abrahams e Zucker, il film ha avuto un enorme successo tanto al botteghino quanto tra la critica.
Trama: L’agente speciale Frank Drebin, goffo e imprevedibile membro della squadra speciale “Police Squad!”, indaga su un complotto per assassinare la Regina Elisabetta II durante una visita ufficiale a Los Angeles. Dietro il piano c’è il miliardario Vincent Ludwig, deciso a usare l’ipnosi per far compiere l’omicidio a qualcun altro. Tra spari maldestri, incidenti diplomatici e seduzioni accidentali, Drebin dovrà sventare il piano e salvare la monarchia — anche se a modo suo.

Una pallottola spuntata 2½ – L’odore della paura (1991)
Nel secondo capitolo, Frank Drebin si ritrova coinvolto in una cospirazione legata all’energia e a un importante dottore chiamato a parlarne alla Casa Bianca. Intrecci romantici e caos poliziesco si fondono nella comicità demenziale più pura. Incassi record: circa 192 milioni di dollari a fronte di un budget di 23 milioni.
Trama: Frank Drebin torna in azione per proteggere il dottor Albert Meinheimer (Richard Griffiths), scienziato incaricato dal governo di annunciare una svolta nelle politiche energetiche americane. Le lobby del petrolio, del carbone e del nucleare cercano di eliminarlo per impedirgli di promuovere energie pulite. Ma c’è di mezzo anche Jane (Priscilla Presley), l’amore perduto di Frank, che ora lavora per i nemici. Con inseguimenti demenziali, scambi d’identità e gag inarrestabili, Drebin cercherà di salvare l’ambiente (e la sua relazione).

Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale (1994)
L’ultimo film della serie con Leslie Nielsen: Frank e il figlio Rocco evadono dal carcere e poi affrontano un piano terroristico durante la cerimonia degli Oscar. Una parodia degli eventi più celebri e cameo memorabili: ma sul piano creativo è considerato il capitolo più debole della trilogia.
Trama: Frank Drebin ha lasciato la polizia e vive una vita domestica con la moglie Jane, ma la pensione non gli si addice. Quando una nuova minaccia terroristica emerge con un piano per piazzare una bomba durante la cerimonia degli Oscar, Drebin è richiamato in servizio. Fingendosi un detenuto, entra in prigione per avvicinare il criminale Rocco Dillon (Fred Ward). Con travestimenti assurdi, infiltrazioni disastrose e disastri sul palco degli Oscar, Drebin dimostrerà che non serve essere brillanti… basta essere testardi.

Una pallottola spuntata (2025)
Diretto da Akiva Schaffer, co‑scrittore insieme a Dan Gregor e Doug Mand, con produzione di Seth MacFarlane ed Erica Huggins, il film è pensato come un sequel-omaggio: ambientato circa 30 anni dopo, il film concentra la scena su Frank Drebin Jr., interpretato da Liam Neeson, figlio del Drebin originale, impegnato a portare avanti la legacy del padre tra gaffe, azione e caos. Nel cast anche Pamela Anderson nei panni di una cantante coinvolta in un omicidio da risolvere.
Trama: Frank Drebin Jr., figlio del leggendario detective Frank Drebin, è un poliziotto tanto imbranato quanto benintenzionato. Quando una cantante famosa (Pamela Anderson) viene coinvolta in un misterioso caso di omicidio e intrighi politici, Drebin Jr. viene incaricato di indagare. Tra inseguimenti rocamboleschi, auto fuori controllo e situazioni surreali, il giovane Drebin dovrà dimostrare di essere all’altezza del nome di famiglia… o almeno di non distruggere la città nel frattempo.



