
28 Gen 2024 The Holdovers – Lezioni di vita: la recensione del nuovo film di Alexander Payne
A distanza di sei anni dall’ultimo lungometraggio, Alexander Payne torna nella scena che conta con un meraviglioso e natalizio (se così si può definire) film pronto a conquistare il cuore e l’anima del pubblico: The Holdovers.
Vincitore di due Golden Globes, tre Critics’ Choice e con ben 7 candidature ai BAFTA e 5 nomination agli Oscar, The Holdovers è la vera sorpresa della stagione cinematografica; Si, perché ‘I residui’ non solo ha già in tasca premi prestigiosi e candidature importanti ma può essere il vero outsider dei prossimi Academy Awards.
Scritto da David Hemingson e diretto da Payne, regista noto per Sideways, Paradiso Amaro e Nebraska, The Holdovers – Lezioni di vita è un racconto di formazione, una rivincita per chi la vita ha chiuso le porte in faccia, un dramma ironico che alterna lacrime e sorrisi con un nostalgico sfondo degli anni ‘70.
I protagonisti di questo racconto sono Paul Hunham (Paul Giamatti), insegnante di storia antica della Barton Academy dai metodi rigidi e didattici, tanto da per essere “disprezzato” e giudicato dagli studenti e dai colleghi stessi; Angus Tully (interpretato dall’esordiente Dominic Sessa) è un ragazzo intelligente, sveglio, che fatica ad emergere a scuola per via della sua situazione familiare e Mary Lamb (interpretata da Da’Vine Joy Randolph), cuoca della Barton, il cui unico figlio, Curtis, arruolato nel campo militare è da poco deceduto durante la guerra in Vietnam.
Questo trio, tanto bizzarro quanto diverso di tra di loro, sarà una piacevole compagnia per 133 minuti, proiettando lo spettatore all’interno di una famiglia improvvisata capace di scaldarci nel profondo con situazioni riflessive e momenti di puro divertimento.

Se Paul dovrà restare alla Barton durante le vacanze natalizie per via dei suoi metodi criticati dal preside della scuola, Angus ha già pronta la valigia per le tanto attese ferie invernali, ma all’ultimo momento sarà “abbandonato” dalla sua famiglia, dato che sua madre è in procinto di luna di miele con il suo nuovo compagno, dopo la scomparsa del padre.
Per Mary invece, la Barton rappresenta l’ultimo legame avuto con suo figlio Curtis, e per questo deciderà di passare le vacanze proprio nella scuola.
Nonostante la narrativa inizialmente possa sembrare poco originale, Alexander Payne trasforma la sceneggiatura con omaggi del passato e nostalgiche rappresentazioni degli amati anni ‘70 con una meravigliosa fotografia curata da Eigil Bryld e un ottimo montaggio di Kevin Tent.
L’avventura che vive lo spettatore con questa famiglia, accompagnata dall’incredibile bravura dei protagonisti, è semplice, divertente e profonda.
The Holdovers è destinato a diventare un grande classico del cinema.
Il film di cui avevamo bisogno.
★ ★ ★ ★ ½



