
25 Ott 2025 The Toxic Avenger: recensione del film di Macon Blair
Peter Dinklage è il protagonista di The Toxic Avenger, reboot firmato da Macon Blair, grande omaggio alla Troma e nelle sale italiane dal 30 ottobre 2025.
Quarant’anni dall’esordio del cult Troma, The Toxic Avenger torna in vita sul grande schermo dal regista di I Don’t Feel at Home in This World Anymore. Il risultato è un film esagerato, sopra le righe ma anche sorprendentemente legato alla famiglia.
Blair riprende la parabola del mite Winston (un fantastico Peter Dinklage), inserviente di una multinazionale farmaceutica schiacciato da un sistema spietato. Malato, deriso, umiliato, trova la forza – e la follia – per ribellarsi. Ma la sua vendetta finisce in tragedia: gettato nei rifiuti tossici, rinasce come un mostro vendicatore, pronto a spazzare via il male… armato di un mocio.
Ecco la recensione di The Toxic Avenger, il film di Macon Blair con Peter Dinklage e Elijah Wood.

The Toxic Avenger: trama del film con Peter Dinklage
Al centro della storia c’è Winston Gooze (Peter Dinklage), un umile e invisibile inserviente in una fabbrica, schiacciato senza pietà da turni di lavoro estenuanti e totalmente ignorato da una società cieca e indifferente che non lo considera. Ma una notte tutto cambia in seguito a un tragico e beffardo incidente che segnerà il suo destino. Gettato in una vasca colma di rifiuti tossici, Winston subisce un’orribile e dolorosa trasformazione. Le sostanze corrosive lo avvolgono, lo deformano, lo distruggono e infine lo ricreano completamente.
Peter Dinklage interpreta un anti-eroe straziante, metà freak e metà cavaliere urbano, contrapposto a un Kevin Bacon perfettamente odioso nei panni del CEO diabolico che incarna la corruzione contemporanea.
The Toxic Avenger: recensione del film di Macon Blair
Dopo anni di attesa,e una produzione travagliata, The Toxic Avenger è presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public e in arrivo nelle sale italiane riaffermando la necessità dei B-movie e di come la dissacralità che film come questo portano con la loro natura folle, dissacrante e orgogliosamente low budget sia necessaria al grande mondo del cinema. L’originale Troma, creatura di Lloyd Kaufman, è stato un’icona del cinema indipendente estremo.
Il film ci porta nella bizzarra cittadina di Saint Rome, grottesca caricatura dell’America contemporanea. Qui lavora Winston, mite custode dell’azienda farmaceutica BTH. Dopo un tragico incidente sul lavoro e l’esposizione a rifiuti tossici, Winston rinasce come Toxie, un mostro mutante armato di mocio.
Accanto a lui c’è JJ (Taylour Paige), un’attivista ecologista che lo aiuta nella sua crociata contro la corruzione dell’azienda e il suo spietato CEO, Bob Garbinger (Kevin Bacon). In mezzo a fiumi di sangue e trovate folli, Winston tenta anche di riconquistare il legame con il figliastro Wade (Jacob Tremblay).
Macon Blair non cade nella trappola della nostalgia sterile: evita di imitare pedissequamente il film del 1984 e sceglie di adattarlo a un linguaggio più coerente con i tempi. La sua sceneggiatura, che lo stesso Kaufman ha definito migliore dell’originale, è intrisa di humour nero e forte critica sociale.
Le citazioni al cult Troma ci sono, ma integrate in un racconto più accessibile, che punta sull’assurdo piuttosto che sul puro disgusto visivo. Il risultato è un film divertente, politicamente scorretto e che non si prende mai sul serio.

The Toxic Avenger: recensione del film con Peter Dinklage e Elijah Wood
The Toxic Avenger prende l’America e la deforma: ambienti luridi, personaggi deformi e una società al limite del collasso. Fotografata come una discarica morale. il film è una metafora del nostro presente tossico, popolato da multinazionali ciniche e classismi di ogni tipo.
Il film affronta temi come l’inquinamento, le disuguaglianze sociali, la paura del diverso, ma lo fa con una leggerezza corrosiva, trasformando la denuncia in intrattenimento bizzarro e sopra le righe.
Il cast funziona a meraviglia: Peter Dinklage è in perfetta antitesi a un Kevin Bacon, villain istrionico, mentre Elijah Wood, quasi irriconoscibile, aggiunge una nota surreale al tutto. Ognuno trova spazio dimostrando come anche un film volutamente trash possa essere costruito con mestiere.
Tra arti strappati, teste che esplodono e sangue a fiumi, The Toxic Avenger abbraccia con orgoglio la sua anima esagerata. Gli effetti prostetici sono curatissimi e volutamente artigianali, mentre quelli digitali difettano un po’ di pacchianità, volendo probabilmente accentuare la vena comica del racconto.
The Toxic Avenger di Macon Blair è un film radicalmente punk e grottesco, ma riesce a parlare anche a un pubblico nuovo, con un’ironia che smorza il disgusto e un cuore che batte forte sotto le protesi e il lattice. Dopo due anni di purgatorio distributivo, l’attesa è stata ben ripagata: il film si rivela un remake intelligente e coerente, che riesce a ridare dignità al B-movie, riportandolo finalmente al grande pubblico.
★★★½



