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Maestro: la recensione del nuovo film di Bradley Cooper con Carey Mulligan da Oscar

“Un’opera d’arte non risponde alle domande, le suscita; Il suo significato fondamentale sta nella tensione fra le risposte contraddittorie.”

A cinque anni di distanza dalla rivelazione A star is bornBradley Cooper torna dietro la macchina da presa e nelle vesti di interprete in Maestro, film sulla vita del compositore Leonard Bernstein e del suo matrimonio con l’attrice Felicia Montealegre interpretata da una grandissima Carey Mulligan.

Presentato in anteprima mondiale all’80. Mostra del cinema di VeneziaBradley Cooper racconta con un biopic intimo e complesso la vita, le opere, l’amore e i desideri di uno dei più grandi compositori di sempre.

L’incipit della pellicola mostra un anziano Leonard Bernstein (interpretato da Bradley Cooper) intervistato nella sua casa per uno speciale televisivo;

Il cambio di scena trasporta lo spettatore ad un giovanissimo Bernstein (con un affascinante bianco e nero curato dal direttore della fotografia Matthew Libatique) mentre risponde al telefono e riceve la notizia che dovrà sostituire il noto compositore e già affermato Bruno Walter alla direzione della New York Philharmonic.

La sequenza successiva mostra grazie alla luce del giorno un Bernstein condividere il letto con David Oppenheim, un clarinettista di New York.

L’esibizione al Carnegie Hall, uno dei più importanti luoghi al mondo per la musica classica è un successo per Bernstein, e da quel momento inizia ufficialmente la sua carriera da direttore d’orchestra.

Passa qualche anno, l’ormai noto compositore è ad una festa e un po’ per caso conosce l’emergente attrice Felicia Montealegre; i due si frequentano, si innamorano e dopo qualche tempo si sposano.

Gli anni scorrono, Bernstein è uno dei compositori più affermati di New York, i due hanno una famiglia con tre figli e cominciano a girare delle voci sulla vita privata di Leonard: i continui tradimenti con altri uomini.

Le voci arriveranno anche alla figlia Jamie, (interpretata da Maya Hawke), ormai adolescente.

Bernstein metterà in discussione se stesso, tra eccessi, infedeltà e carriera.

Bradley Cooper racconta una storia che da sempre, a detta dell’attore, voleva portare sul grande schermo, tanto da ammettere che se non fosse diventato attore  sarebbe diventato un direttore d’orchestra:

Le sue parole:

“Il mio interesse per Leonard Bernstein è iniziato con Tom e Jerry e Bugs Bunny da bambino, guardandoli dirigere; Ho persino chiesto a Babbo Natale una bacchetta quando avevo circa 8 anni. Ero ossessionato dalla direzione d’orchestra. 

C’era una qualità magica nel fatto che bastava farlo e il suono usciva fuori. E da lì è iniziato tutto: c’era questa incredibile sensazione di essere un maestro, davvero.”

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Cooper dirige un film che richiama con la sua tecnica il genere musical, cercando con alcuni piano sequenza la magia della sala che in alcuni casi riesce purtroppo solo metà.

I due protagonisti, interpretano in quattro decenni i propri personaggi e lo fanno magnificamente, Carey Mulligan in particolar modo.

Il modo in cui Felicia sostiene suo marito, nonostante i continui tradimenti e fragilità di Bernstein fanno riflettere;

La sua forza di salvare la propria famiglia emerge ad ogni costo.

La recitazione di Mulligan, già candidata agli Oscar con Una donna promettente supera di gran lunga se stessa regalandoci una delle performance più intense delle stagione.

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Nell’ultima parte, quando Felicia si ammala di cancro, Carey Mulligan ci mette difronte ad una delle interpretazioni più strazianti e meglio realizzate degli ultimi anni.

Bradley Cooper, ormai lontano anni luce dalle commedie dei primi anni di carriera, dimostra non solo di essere un grande regista ma uno dei migliori interpretati nel panorama mondiale: basti pensare che per girare la scena della seconda sinfonia di Mahler, abbia studiato per ben sei anni.

La scena in questione ricrea la celebre performance di Leonard Bernstein dirigere la London Symphony Orchestra nella Cattedrale di Ely nel 1976; Una scena da statuetta.

In conclusione, Maestro è un film visivamente molto elegante e ben realizzato. Nonostante il titolo, Carey Mulligan è la vera stella della pellicola.

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Sono il fondatore de I Soliti Cinefili. Un progetto, nato dalla grande passione per il cinema che ad oggi mi ha portato ad ampliare le interazioni in questa community a disposizione di ogni utente. La mia passione per il cinema nasce un po’ per caso: semplicemente guardando un film dopo l’altro con immediata opinione e voto al termine visione. Con il passare del tempo la mia concezione per la settima arte è completamente cambiata, portandomi a puntare all’obiettivo di diventare un critico cinematografico. Obiettivo che ho raggiunto nel 2024 entrando a far parte del Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici Italiani. Nel corso degli anni ho partecipato a numerose anteprime nazionali ed eventi, tra cui il Lucca Film Festival dove ho svolto l’incarico di Giurato Stampa nell’edizione 2022 e nell’edizione 2023. Inoltre, sono ospite tutti i giovedì alle 22:30 al programma radiofonico Suite 102.5 su RTL 102.5 e tutte le domeniche alle 16:30 al programma LaB - Lo Spazio delle idee a cura di Beatrice Silenzi su Radio Linea N°1.