09 Set La nona giornata di Venezia 79: Da Marilyn Monroe alle denunce sociali.
Nella nona giornata della 79. Mostra del cinema di Venezia sono stati presentati in concorso: “Blonde” di Andrew Dominik con Ana de Armas nel ruolo di Marilyn Monroe, e “Shab, Dakheli, Divar” del regista iraniano Vahid Jalilvand;
Fuori concorso “Siccità” di Paolo Virzì.
Il primo film che andremo ad analizzare è uno dei titoli più attesi del festival e dell’intera stagione cinematografica: “Blonde.”
Il film di Andrew Dominik (regista di L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford) è incentrato sulla vita di una delle massime icone della storia di Hollywood, Marilyn Monroe.
Il regista, partendo dal racconto dell’infanzia dell’attrice, fino ad arrivare al massimo della fama, indaga sul dubbio che forse, siano stati proprio i troppi riflettori puntati addosso ad uccidere Marilyn, costretta a fingere una sfarzosa vita felice, mentre dentro stava soffocando.
Con quasi tre ore di film, il regista ci immerge nel mondo del cinema e dello spettacolo in maniera tutt’altro che banale, cambiando spesso formato e passando dal bianco e nero al colore, ci guida nello studio sia dell’identità privata che di quella pubblica della diva, come se esse, appartenessero a due persone differenti.
“Nessuno è pronto a vivere sotto questa pressione”
Ha dichiarato la star del film e del red carpet Ana de Armas, che si è completamente lasciata travolgere dal personaggio, dichiarando inoltre di averne sentito la presenza durante tutte le riprese.
“Blonde” è prodotto da Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner con la loro Plan B Entertainment.
Il film uscirà su Netflix il 23 Settembre 2022.
Proseguiamo parlando di “Shab Dakheli, Divar”, la storia di Ali, ipovedente grave, che dopo aver fallito nel tentativo di suicidarsi, si mette empaticamente dalla parte di una donna che, rifugiatasi nel suo appartamento, è terrorizzata dal fatto di avere smarrito il figlioletto di quattro anni nel corso di una manifestazione.
Da questa pellicola emerge chiaramente l’immagine di un Iran come di un “grande carcere” nel quale si va avanti tendando di sopravvivere, sopratutto se ci si mette nei panni di un regista che ha difficoltà a condividere la propria libertà artistica e personale, sottoposta ancora oggi, a censure governative.
Chiudiamo l’articolo sulla nona giornata di Venezia 79, parlando di “Siccità” del regista italiano Paolo Virzì che, con un cast d’eccezione come: Monica Bellucci, Silvio Orlando, Valerio Mastandrea e Vinicio Marchioni ci mette di fronte ad una Roma apocalittica, dove non piove da tre anni.
Il film che uscirà nelle sale il 29 Settembre, non è solo una riflessione sulla solitudine, sull’abitudine e sul cambiamento climatico ma anche una provocazione politica.
il regista, in vista delle prossime elezioni, infatti afferma:
“Colpisce di questa campagna elettorale che i politici parlino solo di loro stessi, delle loro alleanze, dei punti percentuale: perché non fanno finalmente due passi indietro invece di parlare di bonus scaldabagno mentre il mondo si estingue e sprofonda?”.
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