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La quinta giornata di Venezia 79: Imparare a conoscere tutte le forme dell’amore.

Benvenuti sul portale d’informazione cinematografica dove, anche oggi, presentiamo tutte le principali news della 79. Mostra del cinema di Venezia.

“Il cinema può metterci in contatto con gli altri, indipendentemente da quanto possano apparirci diversi in superficie”

Sono queste le parole di Darren Aronofski, regista di cult come “Requiem for a dream” e “Il cigno nero” che porta in concorso il suo ultimo film “The Whale;”

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Il regista Darren Aronofsky e il cast di The Whale sul red carpet di Venezia 79

La drammatica storia di Charlie, professore gravemente obeso, interpretato da Brendan Fraser, che cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente, interpretata da Sadie Sink, (l’amatissima Max di Stranger Things).

Si parla già di grande successo e candidatura agli Oscar per Fraser, che vede un rilancio della sua carriera dopo essersi immerso totalmente nel ruolo.


L’attore non si è limitato ad affrontare una grande prova attoriale ma anche e sopratutto fisica, impossibile infatti non notare i chili presi per calarsi il più possibile nei panni del protagonista.

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Brendan Fraser nel film The Whale

Mentre vediamo sfilare gli ospiti e le favolose passerelle del red carpet non possiamo fare a meno di notare Penelope Cruz, l’attrice internazionale, amata dal cinema italiano, si immerge di nuovo nel ruolo di madre nel film “L’immensità” di Emanuele Crialese.

Fuori nelle sale cinematografiche dal 15 Settembre.

La musa di Almodovar e Vincenzo Amato ci accompagna attraverso una complessa storia che tocca un tema già affrontato in questa Venezia 79, la transessualità.

Il regista, definisce la sceneggiatura come un fatto “che mi riguarda molto da vicino, è la mia storia in chiave poetica, sarebbe riduttivo definirlo il mio coming out.”

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Penelope Cruz, Emanuele Crialese e Vincenzo Amato

La pellicola ci racconta le dinamiche di una famiglia della Roma anni 70 dove i dubbi e le incertezze nell’affrontare il percorso del riconoscimento della propria identità di genere della maggiore delle tre figlie, renderanno la convivenza difficile e dolorosa. 
Impossibile tralasciare il grande omaggio tricolore del regista con l’uso della musica intramontabili di Raffaellà Carrà, l’iconica cantante e showgirl italiana scomparsa nel luglio del 2021

Chiudiamo questo riassunto della quinta giornata con “Les enfants des autres” (I figli degli altri) di Rebecca Zlotowski;

La regista vuole mostrare sul grande schermo, non solo quanto sia profondo e materno il legame di una donna verso la figlia del compagno, ma anche la complessa verità delle nuove famiglie, riassortite, allargate, che rappresentano una realtà del nostro presente.

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Il poster del film I figli degli altri

Il film è stato giudicato ben riuscito e anche se non eccessivamente emozionante, prende per mano una categoria a volte lasciata ai margini, ossia quella delle donne che non hanno un rapporto conflittuale o non ben definito con la maternità ma che conoscono le molteplici sfumature dell’affetto e dell’amore.

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Sono il fondatore de I Soliti Cinefili. Un progetto, nato dalla grande passione per il cinema che ad oggi mi ha portato ad ampliare le interazioni in questa community a disposizione di ogni utente. La mia passione per il cinema nasce un po’ per caso: semplicemente guardando un film dopo l’altro con immediata opinione e voto al termine visione. Con il passare del tempo la mia concezione per la settima arte è completamente cambiata, portandomi a puntare all’obiettivo di diventare un critico cinematografico. Obiettivo che ho raggiunto nel 2024 entrando a far parte del Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici Italiani. Nel corso degli anni ho partecipato a numerose anteprime nazionali ed eventi, tra cui il Lucca Film Festival dove ho svolto l’incarico di Giurato Stampa nell’edizione 2022 e nell’edizione 2023. Inoltre, sono ospite tutti i giovedì alle 22:30 al programma radiofonico Suite 102.5 su RTL 102.5 e tutte le domeniche alle 16:30 al programma LaB - Lo Spazio delle idee a cura di Beatrice Silenzi su Radio Linea N°1.

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