16 Ott 2024 15 anni di “Up”: il grandioso cinema d’avventura targato Pixar
Nel 2009, Pixar ha lanciato uno dei suoi film più iconici e commoventi: Up. Diretto da Pete Docter, il film ha incantato il pubblico di tutte le età grazie alla sua storia toccante e visivamente accattivante. In occasione del quindicesimo anniversario dell’uscita di Up, in questo articolo guardiamo indietro alla trama, ai temi trattati e riflettiamo sull’impatto complessivo del film.
Up: l’apparente storia semplice dietro una casa volante
Up racconta la storia di Carl Fredricksen, un anziano vedovo che vive una vita solitaria nella casa che lui e sua moglie Ellie avevano sognato di trasformare in un luogo speciale. La sequenza di apertura del film è uno dei momenti più potenti del cinema d’animazione: attraverso una serie di immagini mute e semplici, vengono narrati decenni della vita di Carl e Ellie, dal loro incontro all’infanzia fino alla vecchiaia, passando per il loro matrimonio e i sogni condivisi di avventura, che però non riusciranno mai a realizzare insieme. Ellie muore prima di poter intraprendere il viaggio verso Paradise Falls, una cascata remota e idilliaca in Sud America.
Determinato a onorare il desiderio di Ellie, Carl decide di intraprendere da solo quel viaggio. Lega migliaia di palloncini colorati alla sua casa, facendola letteralmente volare. Durante l’avventura, Carl si trova accompagnato, suo malgrado, da Russell, un giovane boy scout entusiasta e chiacchierone. Insieme incontrano una serie di personaggi bizzarri, tra cui un cane parlante di nome Dug e un raro uccello tropicale chiamato Kevin, per poi trovarsi a scontrarsi con Charles Muntz, un esploratore un tempo idolatrato da Carl.
Up: morte, significato della vita, amicizia
Up racchiude, tra i meravigliosi film della Pixar, numerosi temi adulti, ma che risuonano perfettamente anche col pubblico di bambini, affascinati dai colori e dall’avventura di un burbero vecchietto. Questo è il vero cinema: partire da una storia semplice per parlare di tematiche importanti indipendentemente dall’età, genere e orientamento dello spettatore.
Al centro della storia vi è il dolore di Carl per la perdita di Ellie e il vuoto che ciò lascia nella sua vita. La sequenza iniziale, senza parole, descrive con delicatezza il ciclo della vita e l’inevitabilità della morte, affrontando temi come la vecchiaia, il fallimento dei sogni e il rimpianto. Il film esplora come Carl, inizialmente prigioniero del suo dolore, si allontani gradualmente dall’isolamento per riscoprire il valore delle relazioni umane.
L’avventura e il significato della vita non sono necessariamente legati a grandiosi viaggi o imprese eroiche, ma piuttosto ai piccoli momenti vissuti con le persone care. Carl alla fine comprende che il vero “viaggio” che ha fatto con Ellie è stato la loro vita insieme, nonostante non abbiano mai raggiunto Paradise Falls.
È proprio Il legame tra Carl e Russell, nonostante le loro differenze di età e di esperienza, a rappresentare un tema centrale. Carl è inizialmente distaccato e infastidito dalla presenza del ragazzo, ma col tempo inizia a vedere in Russell l’opportunità di una nuova relazione e di una nuova avventura. Russell, d’altra parte, trova in Carl la figura paterna che gli manca, poiché il padre biologico del ragazzo è assente nella sua vita. Questo rapporto intergenerazionale mostra come le persone possano trovare conforto e comprensione anche nelle situazioni più improbabili, e come la cura e il sostegno reciproco possano essere fonte di crescita personale.
Sotto: Up (2009), Russel e Carl
Up e il realismo magico: la casa volante dai palloncini colorati
La casa di Carl è un simbolo centrale nel film. Non è solo un luogo fisico, ma un rifugio emotivo carico di ricordi di Ellie. Carl fatica a separarsi dalla casa perché rappresenta tutto ciò che gli è rimasto della moglie. Tuttavia, uno dei momenti più significativi del film arriva quando Carl realizza che può andare avanti, lasciando simbolicamente andare il suo passato, per concentrarsi sul presente e sulle nuove avventure. La casa non è più il punto focale della sua vita, ma diventa parte del suo passato, un ricordo che non lo definisce più.
Vogliamo dedicare delle righe adesso a un elemento tanto decantato e criticato (in parte giustamente) dai più “attenti” spettatori. Basterebbero infatti un paio di visioni per rendersi conto di un elemento che potrebbe sembrare poco coerente riguardo il personaggio di Charles Muntz. Quando Carl era bambino, Muntz era già un esploratore adulto e famoso, ma nel momento in cui Carl lo incontra in Sud America, Muntz sembra essere ancora relativamente vigoroso, nonostante debba essere molto più anziano di Carl. Questa discrepanza sull’età e sull’aspetto fisico di Muntz potrebbe risultare un po’ difficile da accettare, anche se è un dettaglio che molti potrebbero ignorare, data la natura fantastica del racconto. La premessa del film si basa su un’idea deliziosamente surreale: ricordiamo, quindi, che la casa di Carl è sollevata in aria da migliaia di palloncini, e non da una legge fisica realmente applicabile. Saremo di parte, ma preferiamo una storia semplice e suscettibile a piccoli errori narrativi, che un continuo marciare sugli stessi brand, creando addirittura serie “spin-off” sui prodotti di punta (per saperne di più, clicca qui).
A 15 anni dalla sua uscita, Up rimane uno dei capolavori dell’animazione moderna, un film che tocca corde emotive profonde e affronta temi universali come il lutto, la solitudine, l’amicizia e il valore delle relazioni. Nonostante alcune piccole discordanze narrative, il film riesce a incantare il pubblico grazie alla sua combinazione unica di avventura, umorismo e introspezione. La storia di Carl Fredricksen e del suo viaggio verso Paradise Falls ci ricorda che l’avventura più grande di tutte è la vita stessa, con i suoi alti e bassi, le sue perdite e i suoi nuovi inizi. La Pixar, rinfrescata finalmente da Inside Out 2 (per saperne di più, clicca qui.) con Up, ha creato un’opera che continuerà a toccare il cuore di generazioni future, confermandosi come uno dei gioielli più preziosi del cinema d’animazione contemporaneo. Noi de I Soliti Cinefili non possiamo che invitarvi a (ri)vedere un film toccante, appagante, e sincero.