
11 Giu 2025 Ballerina è tutto danze e niente arrosto
Diretto da Len Wiseman e presente in tutte le sale italiane dal 12 giugno 2025, Ballerina è il nuovo capitolo della saga di John Wick. Nel cast c’è ancora lui, Keanu Reeves, ma ai tempi degli eventi di John Wick 3 – Parabellum. La protagonista è Ana de Armas, che interpreta Eve, ragazzina accolta dalla Ruska Roma, addestrata come ballerina e assassina dalla Direttrice. Cresciuta con la voglia di vendicarsi, quando è finalmente pronta per diventare un’assassina decide di scovare la setta che le ha distrutto la vita. Direttamente in anteprima dal Taormina Film Festival, ecco la recensione completa di Ballerina, il nuovo film della saga di John Wick.

Ballerina, trama del nuovo film di John Wick con Ana de Armas
Del suo passato, la piccola Eve (Ana de Armas) ricorda un gruppo di uomini con un marchio sul polso che hanno ucciso il padre. Fuggendo per tutta la vita, dopo anni di addestramento in coreografici balletti grazie alla protezione della Ruska Roma, Eve è pronta a prendersi il suo posto nel mondo come Kikimora, figura del folklore slavo e assassina di punta del clan. Quando in una missione si imbatte di nuovo nel marchio al polso, Eve decide di prendere la strada della vendetta, scontrandosi con il suo passato e persino contro il Baba Yaga (Keanu Reeves).
Ballerina, la recensione del nuovo capitolo di John Wick
Combatti come una ragazza
Dal mondo creato da Derek Kolstad e Chad Stahelski, Ballerina arriva con un passaggio di testimone coi fiocchi. Attenzione, non stiamo dicendo addio al caro John Wick, ma pensiamo che dove passa Eve, la mirabile Ana de Armas, tutto viene illuminato.
Ballerina nasce da un’idea concepita già nel 2017 come variazione al femminile e parallela del mondo narrativo di John Wick, ed è oggi uno spin-off ufficiale, collocato tra il terzo e il quarto capitolo del franchise. Protagonista della vicenda è Eve, una giovane cresciuta nell’ombra del trauma: orfana di madre, assiste da bambina all’assassinio del padre per mano di una setta oscura e spietata. Adulta, trova rifugio e addestramento nella Ruska Roma, diventando una assassina d’élite del clan slavo (ma dov’è il clan?). Anche se, non appena sembra esser diventata la punta di diamante del gruppetto, abbandona ben presto la sua missione protettiva per intraprendere una vendetta personale contro i responsabili dell’uccisione del padre.
Il film si presenta fin da subito come un thriller action fracassone, che flirta con l’estetica splatter, talvolta in modo gratuito e ridondante. Il tono è monolitico, il ritmo incalzante, la narrazione segue l’ormai abusato schema della missione solitaria a difficoltà crescente, tra fondali oscuri, sequenze d’azione coreografate e una sarabanda finale di sangue e proiettili.
La scelta della protagonista sollevava sicuramente dei dubbi ai fan del franchise: Al posto di Unity Phelan, che aveva dato volto e corpo a Eve Macarro in John Wick 3, troviamo Ana de Armas. La star cubana – reduce da prove alterne tra l’ambizione autoriale (Blonde) e l’action da intrattenimento (The Gray Man, No Time to Die, Ghosted) – fatica inizialmente a prendere i panni della giovane assassina.
Malgrado infatti una regia che la sostiene con discreta eleganza nelle coreografie, Ana De Armas non riesce a scrollarsi l’aspetto compiacente da diva già prima di interpretare personaggi di punta. Non vanno negate le sue capacità attoriali, ma c’è da ammetterlo: non è una ballerina e sembra essere un po’ macchinosa per essere una brava assassina. Anche se le scene action sono coreografate con professionalità, sembra permanere una certa rigidità.
A circondarla, i volti noti di John Wick: Keanu Reeves torna nei panni dell’iconico Baba Yaga, in un crossover utile più alla mitologia che alla trama. Lance Reddick, Ian McShane e una Angelica Huston imponente e teatrale chiudono il cast di ottimo livello. Una piccola parte anche a Norman Reedus, che riesce sufficientemente a inserirsi come personaggio con la sua buona presenza sullo schermo
Alla regia Len Wiseman, che alterna qualche sprazzo stilistico che non regge la ripetitività narrativa. Se l’inizio del film e la conoscenza che si ha con il personaggio di Eve è accettabile, il film si perde perseguendo lo stesso schema per tutti i restanti – e esagerati – minuti, finendo anche a colpirsi a piatti in testa, pur di inserire una scena action ogni cinque minuti.

Ballerina, la recensione del quinto capitolo di John Wick: il verdetto
Ballerina si rivela un’operazione derivativa più che rivoluzionaria, incapace di smarcarsi dall’ingombrante ombra del franchise da cui nasce. La sceneggiatura di Shay Hatten ripercorre fin troppo meccanicamente gli archetipi del revenge movie: trauma originario, addestramento, missione e vendetta (questa ultima parte ripetuta parecchie volte), fino a un finale apertamente predisposto al sequel, già legittimato dal successo commerciale del film negli Stati Uniti.
La presenza di una protagonista femminile è vero che si accosta bene ad una narrazione che è stata finora profondamente ancorata a dinamiche maschili. Fra armi, fuoco e arti marziali, la protagonista prende bene il posto dello Baba Yaga e, anche quando lo incontra, il suo personaggio non sminuisce troppo di fronte agli ostacoli.
Ballerina, insomma, si inserisce nel mondo di John Wick senza smuoverlo troppo: una variazione femminile che, più che espandere l’universo narrativo, si limita a riciclarne i codici, riuscendo a divertire, seppur con qualche minuto di troppo. La protagonista potrebbe aprire una nuova saga e dare il via ad una serie di nuovi avvenimenti che, con la regia di Wiseman, promettono sicuramente qualche risata e divertenti scene action.

★ ★ ½