
12 Giu 2025 Together: l’horror di Michael Shanks che tiene incollati allo schermo, letteralmente
Presentato in anteprima al Biografilm e al Taormina Film Festival, il film horror dell’anno Together è il debutto alla regia di Michael Shanks. Un’opera horror che si presenta scena dopo scena come un’impressionante progressione di body horror. Dopo il grande successo di The Substance (2024) di Coralie Fargeat, i film di genere tornano alla ribalta per raccontarci la paura legata ai cambiamenti del nostro corpo. Questa volta è la paura è reale, universale, tangibile: la dipendenza dall’amore. Distribuito da I Wonder Pictures, in arrivo nei cinema italiani a ottobre 2025, ecco la nostra recensione di Together, il film horror di Michael Shanks.

Together, la trama del film horror di Michael Shanks
Tim e Millie sono una giovane coppia e si amano. Musicista lui, insegnante lei, la loro relazione giunge a un punto di svolta quando si trasferiscono in un paesino sperduto tra boschi e campagna, lontani da tutto ciò che conoscono e che è loro familiare. Mentre i due cercano di adattarsi alla nuova situazione, l’incontro con una misteriosa forza sovrannaturale darà una brusca sferzata al loro rapporto, rendendoli letteralmente inseparabili. Alison Brie (Community, Glow, Una donna promettente) e Dave Franco (Now You See Me, The Disaster Artist, Love Lies Bleeding) sono gli affiatati protagonisti di un horror audace, inquietante e inesorabilmente romantico, che reinventa la relazione di coppia come legame di carne, ossa e sangue.
Together, la recensione dell’horror di Michael Shanks
Avete presente quando Luca Guadagnino con il suo Queer (2024) aveva portato in scena due corpi che, nell’atto d’amore, si univano artisticamente? Together di Michael Shanks fa la stessa identica cosa, ma la mette su un piano completamente diverso: cosa succede ad una coppia che sta insieme da così tanto tempo da non sapere più cosa sia la vita senza l’altro? Si fondono, diventano un tutt’uno. Si incollano.
Together di Michael Shanks è un esordio sorprendente che affonda i corpi nel body horror per raccontare qualcosa di intimo e disturbante, fino a sfociare nel paradossalmente tenero: le dinamiche profonde di una relazione di lunga durata. Se The Substance aveva imposto un’estetica grottesca come riflessione sulla (vera nuova) carne e la rappresentazione, Together preferisce degli stilemi narrativi più classici: una strana campana, forse una setta, una notte passata nella foresta. Una forma meno dichiaratamente concettuale, ma non per questo poco spaventosa.
Al centro della storia ci sono due giovani che formano una coppia in crisi: lui, musicista semi-fallito dei quarant’anni, lei, più pragmatica ma tormentata del rapporto di incertezza con lui. Lasciando la città per un rifugio in campagna, cercano un nuovo inizio, ma l’idillio si spezza quando precipitano in un burrone.
Together è un film lodevole perchè gioca col genere, ma senza aderirvi ciecamente. Il body horror qui è mezzo di repulsione e di riflessione sulle dipendenze affettiva. Il genere diventa universale. Le trasformazioni corporee grottesche e, non a caso, interrotte da battute, sono l’mmagine del disagio psicologico che Millie e Tim stanno vivendo. Il loro amore degenera, ma non vogliono accettarlo. Quando lo fanno, sono già incollati.
Shanks dirige con precisione manichea: la casa diventa quasi un museo e al contempo diventa la trappola del corpo, il centro del cambiamento. Il film come già detto non ha ambizione di mandare un messaggio a una certa condizione sociale, vedi Videodrome (1983) o eXistenZ (1999) di David Cronenberg, ma insinua un’idea che va ben oltre: l’orrore più grande non è quello che ci deforma mentalmente, ma ciò che ci lega all’altro fino a farci perdere i confini.

Together, la recensione: il verdetto
Diventare Uno
In Together, Alison Brie e Dave Franco mettono in gioco il loro legame personale e professionale. I due infatti sono sia i protagonisti assoluti della pellicola, insieme ad un Damon Herriman santarellino, sia i produttori dell’ambizioso body horror, che esce proprio in un ottimo momento per il genere.
Together si muove con disinvoltura tra riferimenti horror, e ha nel finale la sua forza più inaspettata: una scena consapevolmente drammatica, ma anche destabilizzante. Eppure è proprio attraverso l’horror che possiamo dare forma alle nostre paure, quelle sincere e reali.
Ma prima ancora che un horror, Together è, nel suo succo, una storia d’amore. Imperfetta, intensa e per questo sorprendentemente sincera. Millie e Tim, ormai logorati ma inseparabili dal loro rapporto, diventano la paura di loro stessi: i corpi che si fondono e si separano sono la metafora visiva della sofferenza fisica di ciò che significa amare e lasciarsi in un rapporto come il loro. Il film ha la sua particolarità proprio in questo paradosso: la loro situazione genera inquietudine, ma anche commozione.
La metafora platonica finale dell’essere androgino, seppur fortemente spiazzante, da la lettura etica e filosofica. Le due metà infatti, un tempo unite, ora separate, si cercano per ritrovare quella totalità originaria. Millie e Tim non sono anime gemelle perfette, ma spezzati e incapaci di vivere davvero separati. È questo che la storia vuole dirci sin dall’inizio. Ogni loro interazione tradisce una profonda complicità, una dipendenza reciproca che non è ideale, ma necessaria.
Alison Brie e Dave Franco riescono a portare in scena questa tensione con grande naturalezza. Le loro interpretazioni sono volutamente sopra le righe, ma mai fuori tono. I momenti più surreali sono quelli in cui i due brillano di più, mostrando allo spettatore momenti angoscianti e allo stesso tempo di leggerezza.
L’esordio alla regia di Michael Shanks Together non è un horror canonico, né aspira a esserlo: è un prodotto che gioca con i generi e con i codici narrativi che si piazza in un momento ottimo per il body horror. Shanks ha raccontato di aver lavorato per anni su questa storia riuscendo a portare in scena un’opera prima spiazzante, imperfetta ma affascinante e, contro tutte le aspettative iniziali, commovente.
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