
04 Nov 2022 Boiling Point: La recensione del nuovo film di Philip Barantini
Quante lacrime e sudore sono versati in una qualsiasi stagione di MasterChef?
Quante pacche castigatrici Cannavacciuolo riversa sui ristoratori di Cucine da incubo?
Quante classifiche ribaltate da Borghese per i ristoratori che non sono all’altezza?
Se anche tu sei affetto dalla dipendenza da cucine in tv, questo film non potrà mancare assolutamente nella tua to-do-list di Novembre!

Il regista Philip Barantini, in un unico piano sequenza, porta sul grande schermo il servizio serale di un ristorante stellato, in cui lo chef e la sua brigata si trovano a fronteggiare tutte insieme, le più grandi minacce che un ristorante possa incontrare, come in una sinistra congiunzione astrale di sciagure che avrà l’effetto di portare la tensione al punto di bollore per lo staff.
Boiling Point, film di produzione britannica del 2021, ma distribuito solo adesso in Italia, inizia con Stephen Graham (Snatch, The Irishman,Peaky Blinders) nei panni dello chef responsabile della cucina; fin da subito, tramite telefonate a casa, si intuisce che la sua vita personale non va proprio a gonfie vele.
Da lì si entra in cucina e inizia un susseguirsi di incontri più o meno spiacevoli.
Ci sono tutti: un ispettore dell’igiene, gli aiuto cuochi da gestire, la figlia dei proprietari è, o cerca di essere, manager del ristorante, una pletora di clienti scomodi come l’ex capo ora stella della tv, una critica culinaria, il tavolo di influencer, e molto altro.
Nella lunga sequenza frenetica si è completamente coinvolti nella tensione grazie alla scrittura di uno script veloce, senza fronzoli e denso di dettagli, che riesce a non stancare veramente mai, soprattutto anche per le interpretazioni degli attori: crogiolo di lingue e accenti (che a volte in cucina portano anche ad incomprensioni), tutti eccezionali e ben dosati nell’intreccio.
Degna di nota la performance di Vinette Robinson, nei panni del sous chef Carly, tra i pochi personaggi che cercherà una de-escalation nel marasma, e riuscirà a dare anche allo spettatore momenti di chiarezza, respiri profondi, e virtuose composizioni dei piatti che ridanno una certa armonia alla disavventura del protagonista, per cui Graham ha il grande merito di saper mostrare espressivamente come il suo personaggio sia sempre fuori nota, non riesce a stare al passo con il ritmo a cui danza la serata e in cui tutti gli altri cercano di restare a tempo.
Dei piccoli cerchi di trama si aprono e chiudono continuamente, regalando sempre gioie e dolori allo spettatore.
Se una storia degna di essere ascoltata è composta di conflitti, risoluzioni e insegnamenti, le micro vicende che si diramano dalla storia principale, sono altrettanto ben rese come essa, menzione speciale per una scena stupenda tra due pasticceri, in cui lei, donna matura ed esperta del settore, nota delle ferite da taglio sulle braccia del collega, giovane e sensibile, ed è adorabile vedere come la delicata interazione tra i due chiude bene questo momento amaro.
Il nostro consiglio è di vedere quest’opera sui generis in versione originale sottotitolata, come per l’anteprima a cui abbiamo partecipato, perchè è davvero incredibile seguire gli avvicendamenti di questi personaggi così ben caratterizzati e sentirne tutti i sentimenti esasperati in un climax finale esplosivo.
Il 10 novembre in uscita in Italia.
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