
31 Dic 2024 I migliori film del 2024 secondo la redazione de I Soliti Cinefili
Anche questo 2024 è giunto al termine e, come da tradizione, arriva il tanto atteso momento delle classifiche e dei bilanci sul meglio dell’anno cinematografico appena trascorso. Anche in questi 12 mesi si fugge dalla puerile retorica sul fatto che il “grande cinema sia in calo”, con molti titoli straordinari che sono usciti nelle nostre sale che ribalterebbe di fatto questa concezione. Ecco di seguito la classifica con i migliori film del 2024, secondo la redazione de I Soliti Cinefili.
I migliori film del 2024
Dall’horror alla commedia romantica, dal dramma all’avventura fantastica, il 2024 ha saputo mettere a segno un gran numero di titoli di altissimo profilo. Molti sono infatti i grandi maestri del cinema tornati alla ribalta, con altrettante nuove illustri leve nel mondo della Settima Arte, o comunque alle prese con i rispettivi primi film. Nasce così una classifica volta ad esaltare il meglio di questo anno cinematografico appena trascorso, prendendo in considerazione titoli usciti in Italia (in sala o in streaming) dal 1° gennaio al 31 dicembre. Ecco allora di seguito i migliori film del 2024, secondo la redazione de I Soliti Cinefili.

10) Vermiglio, di Maura Delpero
Una classifica speciale non poteva che essere inaugurata da un titolo speciale. In pochissimo tempo, l’affetto di pubblico e critica verso il Vermiglio di Maura Delpero è cresciuto costantemente, per un film capace di “rispolverare” quell’apporto emotivo e tecnico della migliore eredità del cinema italiano. Vincitore del Leone d’Argento – Gran premio della Giuria, il film è figlio di una magica ruralità volta a rinnovare nel tempo la memoria di una fondante tradizione.
Nato da un sogno, Vermiglio porta su schermo una pacata esperienza onirica, catartica e viscerale, per un cinema che si pregia di una costruzione dell’immagine dalla forte evocazione pittorica, dove i silenzi ed i sussurri diventano l’eco che scuote le montagne.
Qui la nostra intervista esclusiva al produttore del film Santiago Fondevila Sancet e alla regista Maura Delpero.
9) Flow, di Gints Zilbalodis
Sarà proprio speciale questa classifica che virerà dal dramma alla commedia, dalla fantascienza all’horror, dall’avventura al thriller. Sempre meno “rispettato” e sempre più presente nei bilanci di fine anno, resta tuttavia il cinema d’animazione, il quale riesce a mantenere una crescita costante di tecnica e tematiche anno dopo anno. Ne è un glorioso esempio il secondo film scritto, diretto e realizzato quasi nella sua interessa da Gints Zilbalodis, il quale grida allarme per le condizioni del nostro pianeta attraverso toni biblici ed apocalittici.
Scelto per rappresentare la Lettonia ai prossimi premi Oscar, Flow è un’opera d’animazione che sfrutta appieno il potere immaginifico ed emotivo del grande cinema. Senza dover ricorrere a linee di dialogo, il film fa immergere lo spettatore nella natura più pura, facendolo entrare in sintonia con versi ed attitudine dei personaggi protagonisti. Splendido il tratto grafico e dirompente il comparto sonoro, per un’opera ambientalista ed animalista che senza più voce grida comunque il suo richiamo d’aiuto.
8) Estranei, di Andrew Haigh
Presentato in occasione del Telluride Film Festival dello scorso anno, Estranei di Andrew Haigh viene distribuito nelle sale italiane giusto in tempo per finire in questa classifica che esalta il meglio dell’anno. Liberamente tratto dal romanzo di Taichi Yamada, il film con titolo originale All of Us Strangers è una delicata storia sentimentale molto particolare, che fa del surreale il suo asso nella manica per sfoderare anche importanti colpi di scena.
Proprio la sceneggiatura dello stesso regista rappresenta uno degli elementi più affascinanti di questo film, capace di intrecciare anche un rapporto particolarmente intenso tra i protagonisti. Ad essere specialmente accolta dal pubblico e della critica in Estranei è infatti la prova recitativa, tanto da Andrew Scott quanto da Paul Mescal, che conferiscono al film toccante e necessario valore emotivo.
7) Il ragazzo e l’airone, di Hayao Miyazaki
Tra sorprendenti “new entry” e folgoranti debutti, il 2024 è stato anche e soprattutto l’anno del ritorno sul grande schermo di illustri maestri del cinema, come si dimostrerà anche più avanti in questa stessa classifica. Scritta e diretta dal sensei Hayao Miyazaki, la 12a splendida opera animata del regista segna infatti il suo ritorno sulle scene dopo un decennio e, allo stesso tempo, un film dalla mortifera e delicata aurea testamentaria da lasciare alle giovani e future generazioni.
Il ragazzo e l’airone è innanzitutto un superbo racconto di formazione che si immerge nell’infernale fiume torrenziale dell’elaborazione del lutto per un film necessariamente autocitazionista, che sfodera un’anarchica ed onirica messa in scena ricca di simbolismo. Un tratto grafico superlativo ed una decisiva colonna sonora, firmata al solito dal maestro Joe Hisaishi, imprimono quello che può essere per forza di cose definito il “capolavoro” di un gigante del cinema, specialmente in funzione del suo manifesto artistico.
6) The Substance, di Coralie Fargeat
In avvicinamento al podio di questa speciale classifica, arriva una serie di titoli particolarmente acclamati e qui separati da pochi e determinanti punti. Una delle grandi sorprese di questo fondamentale 2024 è dato, infatti, dalla stabile presenza di un film horror di questo genere nelle classifiche dei migliori film dell’anno, non solo e non tanto per quanto riguarda i fan del cinema dell’orrore ma anche e soprattutto di tutta la critica specializzata.
Il secondo film della regista Coralie Fargeat è poi un horror sicuramente sui generis, chimicamente contaminato dalla fantascienza, dalla commedia e dal grottesco, per uno speciale body-horror che critica la velenosa dittatura dell’apparenza che colpisce tanto il singolo quanto la collettività. Sensuale e disgustoso, spaventoso ed ironico, profondo e dal potente impatto visivo e sonoro, The Substance è pura energia sul grande schermo.

5) Furiosa: A Mad Max Saga, di George Miller
Il precedente Fury Road è stato nominato da gran parte della critica internazionale come uno dei migliori titoli del passato decennio, nonché tra i migliori action di sempre. Arrivare a quei livelli, o anche solo provare ad avvicinarsi, era una gara persa in partenza, specie per un progetto spin-off che generalmente fa sempre storcere il naso. Ma questo Furiosa non lo sa e procede spedita verso la sua furente Highway to Hell in sella al suo cavallo di ferro ed olio bollente. Il film rifornisce la saga di vitale carburante, immergendosi nella mitologia (dal Medio Oriente ai Classici, passando per le civiltà norrene) per restituire un’analisi sulla ciclica natura dell’essere umano.
Un comparto tecnico superlativo, che restituisce su schermo un intrattenimento esplosivo ed estasiante, il quale viene anche ottimamente bilanciato dal carico emotivo dei suoi personaggi. Tra questi sorprende forse la prova di un Hemsworth decisamente più profonda ed affascinante di quanto possa apparire, mentre Anya Taylor-Joy non fa altro che confermare di essere una delle migliori della sua generazione.
4) Giurato Numero 2, di Clint Eastwood
Rimanendo in tema grandi ritorni, il 2024 è anche e sicuramente l’anno del ruggito di un leggendario leone come Clint Eastwood. Altro che canto del cigno, a 94 anni il cowboy riesce ancora a sfoderare formidabili pugni allo stomaco attraverso un cinema imprescindibile. Su sceneggiatura del sorprendente Jonathan Abrams al suo debutto, il legal-thriller Giurato Numero 2 mette lo spettatore alla sbarra, interrogandolo sul senso di giustizia e sul sapersi assumere le proprie responsabilità.
Attraverso un rigore ed una caratura registica da primo della classe, il regista ingabbia una drammatica, avvincente ed emozionante visione, con un cast di lusso che riesce egregiamente a convincere, specialmente per gli occhi di lucido ghiaccio del suo protagonista Nicholas Hoult (come quelli dello stesso Texano dietro la macchina da presa). Finale da applausi ad un maestro del cinema, che manca il nostro podio giusto per una manciata di punti.
3) Povere Creature!, di Yorgos Lanthimos
Servirà ovviamente del tempo per poterlo confermare, ma il cinema potrebbe avere un prima ed un dopo Bella Baxter, forse la più importante eroina sul grande schermo del nuovo millennio. Si arriva così sul podio del meglio dell’anno con Povere Creature!, 7° film dell’acclamato regista Yorgos Lanthimos che riparte dal racconto sul Mostro di Frankenstein per costruire pezzo pezzo un longevo inno femminista e alla libertà individuale, tanto delicato quanto selvaggio, contestualizzato in un non-luogo e in un non-tempo da divenire indissolubile.
Una sceneggiatura mirabile regala anche diverse risate, per una commedia che fa del surreale e del grottesco le proprie armi vincenti. Un’incalzante colonna sonora ed una sontuosa ricostruzione scenica sanno abbagliare per la fiabesca esperienza sensoriale totalizzante, mentre il cast offre prova di superbe interpretazioni. “Solo” grande cinema, quello sempre più raro e che porta a casa 4 premi Oscar su 11 candidature, tra cui la Miglior Protagonista ad una Emma Stone che, incredibilmente, riesce sempre a stupire.
2) La zona d’interesse, di Jonathan Glazer
Premio Oscar al Miglior Film Internazionale ed al sacrosanto Miglior Sonoro, il centro del podio di questo speciale anno se lo aggiudica l’ultima fatica del regista londinese Jonathan Glazer, il quale torna a regalare una pregiata prova sul grande schermo a 10 anni di distanza dal precedente Under the skin. Un titolo imponente questo La zona d’interesse, per un’esperienza onirica opprimente, da incubo e a tratti disturbante, che affronta gli orrori dell’Olocausto in modo spiccatamente intelligente ed efficace.
Totale la critica del regista, che fa rispecchiare lo spettatore nella tranquilla quotidianità di una famiglia al confine con l’Inferno, per un parallelismo al nostro presente dove a trionfare è il fare le orecchie da mercante e dove le individuali “zone d’interesse” parassitano nell’Eden dell’indifferenza.
1) Dune: Parte 2, di Denis Villeneuve
Con un punteggio di un certo distacco dalle precedenti posizioni, siamo arrivati alla medaglia d’oro di questo importante 2024, che vede trionfare il kolossal scritto e diretto da Denis Villeneuve. Seconda parte dell’epico viaggio, tratto dai celebri romanzi di Frank Herbert, Dune: Parte 2 aumenta ulteriormente il tiro rispetto al precedente capitolo. Il secondo film della trilogia infatti evolve, lima e solidifica la macromitologia, sostenendosi sulle tumultuose basi del destino, del fondamentalismo e della crescita del suo Eletto.
Una realizzazione scenica a dir poco magniloquente, che gode di effetti speciali mozzafiato e funzionali, della colonna sonora devastante di Hans Zimmer e di guizzi registici enormemente accattivanti. Il ricco cast riesce poi finalmente a dare sfogo al proprio estro, con un Timothée Chalamet su tutti come non lo si è mai visto.
